Taglio dei parlamentari, raggiunto il quorum per il referendum abrogativo. Il provvedimento fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle verso lo slittamento.
Taglio dei parlamentari, si va al referendum abrogativo. La grande iniziativa del Movimento 5 Stelle potrà essere sottoposta al voto dopo che è stato raggiunto il quorum di firme necessario per bloccare il provvedimento in attesa di una consultazione.
Taglio dei parlamentari, raggiunto il quorum per il referendum
Nella giornata del 18 dicembre è stato raggiunto il quorum (servivano almeno le firme di sessantaquattro senatori) per richiedere il referendum abrogativo del taglio dei parlamentari. In una conferenza stampa sono resi noti i risultati della raccolta firme, le persone che hanno aderito all’iniziativa e le tappe che seguiranno fino al prossimo 12 gennaio, quando scadrà il termine per avviare la procedura e congelare definitivamente il provvedimento in attesa del referendum.
Al via l’iter per il referendum
Dovrebbe essere quindi ritardata, o meglio bloccata almeno per il momento, l’entrata in vigore della norma, prevista per le prime settimane del 2020. I tempi si dilatano notevolmente alla luce dell’iter che si dovrà seguire per indire il referendum abrogativo. La prima tappa del percorso è l’analisi da parte della Cassazione.
Le polemiche sul provvedimento voluto dal Movimento 5 Stelle
Sin dal momento della sua approvazione, il provvedimento fortemente voluto dai pentastellati ha scatenato una accesa polemica nel mondo della politica. Molti hanno osteggiato il taglio dei parlamentari, visto come una rivoluzione ingente e poco utile. Questo perché i risparmi effettivi per lo Stato non sarebbero così rilevanti.
Le possibili conseguenze sulla riforma della legge elettorale
Non si esclude che lo stop possa avere ripercussioni sulla discussione sulle legge elettorale, richiesta dal Partito democratico in cambio del taglio, che i dem avevano osteggiato nei mesi in cui si trovavano all’opposizione.
Non è inoltre da escludere che la discussione e il possibile referendum sul tema possano riaccendere lo scontro tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico.